Il cash pooling, nella prassi dei gruppi societari, è uno strumento essenziale per la razionalizzazione delle risorse finanziarie. Tuttavia, la sua applicazione, in mancanza di un contratto formalizzato e di una chiara tracciabilità dei flussi, può esporre anche a contestazioni penali in caso di insolvenza di una delle partecipanti. Il presente contributo analizza i profili contabili civilistici, con riferimento all’OIC 14 e alla corretta classificazione dei saldi attivi, e approfondisce i più rilevanti orientamenti giurisprudenziali che delineano i confini tra operazione lecita e condotta distrattiva.
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