Il provvedimento dello scorso 28 aprile detta i principi generali per lo sviluppo della proposta di concordato preventivo biennale (CPB) 2025/2026, rinviando alle note metodologiche inserite con maggior dettaglio nell’allegato “1” al medesimo decreto. I documenti appena indicati individuano i medesimi metodi applicati per il biennio precedente (2024/2025) per i soggetti ISA, tenendo soltanto conto soltanto delle diverse proiezioni macro-economiche disponibili (prodotto interno lordo) che prevedono una crescita del PIL del 3,3% nel 2025 e del 3,1% nel 2026. L’adesione al CPB, inoltre, non limita in maniera assoluta i poteri accertativi dell’Agenzia delle Entrate, come espressamente indicato in una recente direttiva interna.
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