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IVA

La rilevanza IVA degli accordi transattivi: analisi sistematica, prassi e giurisprudenza

di Stefano Setti | 19 Giugno 2025
La rilevanza IVA degli accordi transattivi: analisi sistematica, prassi e giurisprudenza

La disciplina dell’IVA, fin dalla sua istituzione con il D.P.R. n. 633/1972, ruota attorno a tre principali presupposti oggettivi: cessioni di beni, prestazioni di servizi, importazioni e, successivamente, acquisti intracomunitari. La definizione di cessione di beni trova fondamento normativo nell’art. 2 del D.P.R. n. 633/1972, che recepisce le disposizioni dell’art. 14 della Direttiva 2006/112/CE, mentre la prestazione di servizi, secondo l’art. 3 del medesimo Decreto, rappresenta ogni altra operazione non qualificabile come cessione di beni. Il contratto di transazione, disciplinato dall’art. 1965 c.c., costituisce lo strumento tipico per comporre liti attuali o potenziali tra le parti mediante reciproche concessioni. La sua rilevanza o meno ai fini IVA pone problematiche interpretative complesse, soprattutto in ordine alla configurabilità di una prestazione di servizi laddove l’accordo preveda obblighi di non fare, rinunce a pretese o ad azioni giudiziarie.

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Sintesi elaborata da MySolution IA:
La transazione civile ha lo scopo di risolvere controversie e può influenzare obbligazioni preesistenti. L'impatto fiscale dipende dalla natura dell'obbligazione assunta e richiede un'analisi caso per caso. La recente evoluzione dell'interpretazione fiscale solleva criticità e richiede un intervento chiarificatore da parte dell'Agenzia delle Entrate.