La rendita catastale stabilita da una sentenza si applica in modo retroattivo. Ad affermare il principio è stata la Sezione Tributaria della Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 18637 del 9 giugno 2022. Ad avviso della Suprema Corte, in tema di IMU, la sentenza passata in giudicato che determina la misura della rendita catastale è l’unico dato rilevante ai fini dell’individuazione della base imponibile poiché, a seguito di provvedimento definitivo, essa costituisce l’unica rendita valida ed efficace ai fini dell’applicazione dell’art. 5, comma 2, del D.Lgs. n. 504/1992, fin dal momento dell’attribuzione della rendita impugnata, atteso che gli effetti di ogni provvedimento giurisdizionale retroagiscono al momento della domanda.
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