Risponde del reato di bancarotta per distrazione il commercialista a cui vengono corrisposti compensi ingenti da una società, dichiarata in un secondo momento fallita, per prestazioni che, seppur giustificate da contratti, afferiscono ad attività troppo generiche e prevedono remunerazioni prive di qualsivoglia canone di ragionevolezza imprenditoriale. Questo è il principio espresso dalla Prima Sezione Penale della Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 538/2022 depositata in data 11 gennaio 2022.
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