È da considerarsi illegittimo l’avviso di liquidazione per imposta proporzionale di registro emesso dall’Amministrazione finanziaria che riteneva il trasferimento delle quote di una s.r.l. in più atti negoziali, separati fra loro ma collegati in un’unica operazione commerciale, da assoggettare ad imposta proporzionale come una cessione di azienda (con imposta di registro molto più elevata) e non fissa; è il principio con cui la Corte di Cassazione con la sentenza n. 25071, del 16 settembre, ha accolto il ricorso di una società nei confronti dell’Agenzia delle Entrate.
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