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I versamenti bancari hanno efficacia presuntiva di maggiore disponibilità reddituale

di Paola Sabatino | 16 Ottobre 2019
I versamenti bancari hanno efficacia presuntiva di maggiore disponibilità reddituale

È lesivo del principio di ragionevolezza e della capacità contributiva affermare che i prelievi ingiustificati da conti correnti bancari effettuati da un autonomo siano destinati ad un investimento nell’ambito della propria attività professionale e che questo sia, a sua volta, produttivo di un reddito. Non è, dunque, più possibile l’equiparazione logica tra attività di impresa e attività professionale.
Quanto su esposto emerge dalla recente ordinanza n. 23592, emessa dalla Suprema Corte il 23 settembre 2019.

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Sintesi elaborata da MySolution IA:
L'art. 32, del D.P.R. n. 600/1973 disciplina la presunzione nei conti correnti bancari per individuare l'evasione fiscale. La Corte Costituzionale ha dichiarato l'illegittimità costituzionale di alcune disposizioni riguardanti i lavoratori autonomi. La Corte di Cassazione ha confermato che i versamenti non giustificati presumono un maggior reddito per tutti i contribuenti, mentre i prelevamenti hanno valore presuntivo solo per i titolari di reddito di impresa.