Premessa
Il Codice della crisi ha introdotto nuovi strumenti e nuove procedure; argomenti e normative che è necessario conoscere a fondo e saper applicare al meglio, non solo per il rispetto della norma, ma anche e soprattutto per migliorare sempre di più la formazione professionale acquisita, al fine di maturare competenze realmente spendibili in un mondo che si fa sempre più competitivo.
Conoscere a fondo il Codice della crisi costituisce pertanto un passaggio indispensabile nell’ambito della formazione professionale, e costituisce altresì un’occasione per trovare terreno fertile verso una riconversione dell’attività del Commercialista verso ruoli che rendano giustizia alla professionalità acquisita negli anni di studi compiuti.
Quanto sopra anche, e forse soprattutto, vale per i giovani professionisti, coloro che avendo approcciato più di recente la professione, probabilmente più spesso si ritrovano nello scomodo e dequalificante ruolo di “meri esecutori” di adempimenti.
Per il ritorno o l’avvio ad un più consono ritorno del Professionista al ruolo di soggetto realmente qualificato ad affiancare le imprese, e per essere di reale supporto alle imprese stesse anche nei momenti di maggiore difficoltà, i Giovani Commercialisti hanno deciso quest’anno di concentrarsi sugli strumenti e sulle procedure introdotti dal Codice della crisi, e lo hanno fatto focalizzando l’attenzione su quello che più si configura come un terreno insidioso, anche a seguito della mancanza di una normativa organica: la crisi nei gruppi societari.
I gruppi e la crisi
Tra i temi trattati nel corso del Convegno trova grande spazio la gestione della crisi nell’ambito dei gruppi societari.
È la struttura stessa del tessuto economico nazionale a spiegare il perché l’attenzione debba essere rivolta in particolar modo a questo tipo di realtà: negli ultimi anni, infatti, si è assistito ad una consistente evoluzione dell’aggregazione delle singole società in forme associative.
Il Report ISTAT 2018 ha rilevato, con riferimento al 2016, che su 4,3 milioni di imprese, attive nell’industria e nei servizi di mercato, il 5,0% è organizzato in strutture di gruppo. Di fatto, ben 212mila imprese sono organizzate in 97mila gruppi. Si tratta quindi di una fetta di mercato importante, e di grande interesse professionale, per affrontare la quale sono richieste competenze di alto livello.
La conoscenza dei gruppi aziendali, dichiarati o impliciti, comporta di saper comprendere meccanismi economici e societari di non così semplice comprensione. A ciò si aggiunga il confronto con una normativa disorganica ed in continua evoluzione.
Una materia complessa, dunque, e tuttavia il professionista che voglia essere di reale supporto alle imprese non può prescindere dalla nozione di gruppo, dalle conoscenze necessarie a comprendere il funzionamento dei gruppi aziendali, tutti fattori basilari ai fini della corretta interpretazioni di eventuali indicatori di crisi e per la gestione della cristi stessa.
Gruppi societari e norma
Come si è detto, nel nostro ordinamento manca una disciplina organica del fenomeno dei gruppi societari.
Il concetto di Gruppo, anche “di fatto”, deve quindi passare attraverso le singole previsioni normative, e dalla corretta interpretazione degli elementi fondanti che caratterizzano il gruppo stesso: l’elemento del controllo (nella triplice accezione del controllo di fatto, di diritto e contrattuale) e l’elemento della direzione unitaria.
Confrontarsi con i gruppi, soprattutto nel momento in cui si rilevi una crisi, richiede importanti competenze, posto che l’articolazione in più soggetti giuridici di un’impresa sostanzialmente unitaria può creare pericoli per l’ordinato funzionamento dell’economia di mercato, traducendosi talora in aspetti patologici.
Da qui discendono i temi trattati, che spaziano dall’introduzione ai temi della regolazione della crisi, con l’analisi delle procedure e degli strumenti recentemente introdotti, focalizzando poi l’attenzione sul concetto di gruppo, ed ulteriormente approfondendo, addentrandosi nella valutazione delle operazioni finanziarie infra-gruppo (cash pooling). Viene inoltre affrontato il tema della valutazione delle operazioni infra-gruppo: il transfer pricing e i metodi di valutazione della congruità dei prezzi. Infine, sul piano normativo verranno approfondite le nuove disposizioni del Codice della crisi sui gruppi societari e fornite indicazioni operative per il curatore fallimentare o liquidatore giudiziale.
Il ruolo del professionista e le prospettive per i giovani
L’interesse dei giovani professionisti alla gestione della crisi di impresa, e alla connessa necessità di approfondire la normativa contenuta nel Titolo VI del Codice della crisi e dell’insolvenza (dall’art. 284 all’art. 292, oltre che nell’art. 2, in cui viene data una definizione di “gruppo di imprese”), è certamente connesso alle grandi opportunità professionali che la ridefinizione della norma ha generato.
Le competenze da acquisire non si riferiscono solo alle procedure concorsuali di gruppo, ma sono volte a fornire indicazioni per indagare le dinamiche relazionali tra diverse società appartenenti al medesimo gruppo, sia dal punto di vista finanziario che dal punto di vista commerciale, al fine di individuare le principali fattispecie di reato. Entrano quindi in gioco concetti rilevanti, e non così diffusamente conosciuti, quali “direzione e coordinamento” e “vantaggi compensativi”.
Nel corso del Convegno, con l’aiuto anche della recente giurisprudenza, viene inoltre trattato il tema del gruppo di fatto, e si delinea il tema della supersocietà di fatto e di holding occulta riconducibile al singolo imprenditore o a un gruppo di imprenditori non costituiti in società. Tutto ciò confrontandosi con materie in costante evoluzione, e che con ogni probabilità, a seguito dell’applicazione concreta del D.Lgs. n. 14/2019, non mancheranno di suscitare ulteriori problematiche da affrontare e risolvere.
Gli argomenti trattati sono supportati da un approfondito materiale di studio, curato dai componenti della Commissione di studio dell’UNGDCEC Diritto della Crisi, il suo Presidente Francesco Puccio, il delegato e codelegato della Giunta nazionale UNGDCEC, Giovanni Rubin e Matteo De Lise, nonché dai membri del C.D.A. della Fondazione Centro Studi UNGDCEC Marco Anesa, Paolo Florio, Valerio Garozzo e Alberto Vacca e la Presidente della Fondazione, Raffaella Messina.
Giovani Commercialisti a Convegno: crisi ed insolvenza nei gruppi societari
di Sandra Pennacini | 4 Ottobre 2019
È attualmente in corso a Chieti l’annuale Convegno dell’Unione Giovani Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili, dal tema “Il Dottore commercialista tra continuità aziendale e risoluzione della crisi: nuove opportunità alla luce della Riforma”. Dal 3 al 5 ottobre il confronto professionale e l’approfondimento verterà su un argomento quanto mai attuale: la crisi di impresa e i nuovi strumenti introdotti dalle norme dedicate, accentrando in particolar modo l’attenzione su una realtà estremamente diffusa, ma forse non ancora sufficientemente conosciuta: i gruppi societari. Con il supporto dei contributi della Fondazione Centro Studi UNGDCEC i giovani commercialisti trovano modo di acquisire competenze realmente distintive e di grande interesse per lo sviluppo della propria attività professionale.
Premessa
Il Codice della crisi ha introdotto nuovi strumenti e nuove procedure; argomenti e normative che è necessario conoscere a fondo e saper applicare al meglio, non solo per il rispetto della norma, ma anche e soprattutto per migliorare sempre di più la formazione professionale acquisita, al fine di maturare competenze realmente spendibili in un mondo che si fa sempre più competitivo.
Conoscere a fondo il Codice della crisi costituisce pertanto un passaggio indispensabile nell’ambito della formazione professionale, e costituisce altresì un’occasione per trovare terreno fertile verso una riconversione dell’attività del Commercialista verso ruoli che rendano giustizia alla professionalità acquisita negli anni di studi compiuti.
Quanto sopra anche, e forse soprattutto, vale per i giovani professionisti, coloro che avendo approcciato più di recente la professione, probabilmente più spesso si ritrovano nello scomodo e dequalificante ruolo di “meri esecutori” di adempimenti.
Per il ritorno o l’avvio ad un più consono ritorno del Professionista al ruolo di soggetto realmente qualificato ad affiancare le imprese, e per essere di reale supporto alle imprese stesse anche nei momenti di maggiore difficoltà, i Giovani Commercialisti hanno deciso quest’anno di concentrarsi sugli strumenti e sulle procedure introdotti dal Codice della crisi, e lo hanno fatto focalizzando l’attenzione su quello che più si configura come un terreno insidioso, anche a seguito della mancanza di una normativa organica: la crisi nei gruppi societari.
I gruppi e la crisi
Tra i temi trattati nel corso del Convegno trova grande spazio la gestione della crisi nell’ambito dei gruppi societari.
È la struttura stessa del tessuto economico nazionale a spiegare il perché l’attenzione debba essere rivolta in particolar modo a questo tipo di realtà: negli ultimi anni, infatti, si è assistito ad una consistente evoluzione dell’aggregazione delle singole società in forme associative.
Il Report ISTAT 2018 ha rilevato, con riferimento al 2016, che su 4,3 milioni di imprese, attive nell’industria e nei servizi di mercato, il 5,0% è organizzato in strutture di gruppo. Di fatto, ben 212mila imprese sono organizzate in 97mila gruppi. Si tratta quindi di una fetta di mercato importante, e di grande interesse professionale, per affrontare la quale sono richieste competenze di alto livello.
La conoscenza dei gruppi aziendali, dichiarati o impliciti, comporta di saper comprendere meccanismi economici e societari di non così semplice comprensione. A ciò si aggiunga il confronto con una normativa disorganica ed in continua evoluzione.
Una materia complessa, dunque, e tuttavia il professionista che voglia essere di reale supporto alle imprese non può prescindere dalla nozione di gruppo, dalle conoscenze necessarie a comprendere il funzionamento dei gruppi aziendali, tutti fattori basilari ai fini della corretta interpretazioni di eventuali indicatori di crisi e per la gestione della cristi stessa.
Gruppi societari e norma
Come si è detto, nel nostro ordinamento manca una disciplina organica del fenomeno dei gruppi societari.
Il concetto di Gruppo, anche “di fatto”, deve quindi passare attraverso le singole previsioni normative, e dalla corretta interpretazione degli elementi fondanti che caratterizzano il gruppo stesso: l’elemento del controllo (nella triplice accezione del controllo di fatto, di diritto e contrattuale) e l’elemento della direzione unitaria.
Confrontarsi con i gruppi, soprattutto nel momento in cui si rilevi una crisi, richiede importanti competenze, posto che l’articolazione in più soggetti giuridici di un’impresa sostanzialmente unitaria può creare pericoli per l’ordinato funzionamento dell’economia di mercato, traducendosi talora in aspetti patologici.
Da qui discendono i temi trattati, che spaziano dall’introduzione ai temi della regolazione della crisi, con l’analisi delle procedure e degli strumenti recentemente introdotti, focalizzando poi l’attenzione sul concetto di gruppo, ed ulteriormente approfondendo, addentrandosi nella valutazione delle operazioni finanziarie infra-gruppo (cash pooling). Viene inoltre affrontato il tema della valutazione delle operazioni infra-gruppo: il transfer pricing e i metodi di valutazione della congruità dei prezzi. Infine, sul piano normativo verranno approfondite le nuove disposizioni del Codice della crisi sui gruppi societari e fornite indicazioni operative per il curatore fallimentare o liquidatore giudiziale.
Il ruolo del professionista e le prospettive per i giovani
L’interesse dei giovani professionisti alla gestione della crisi di impresa, e alla connessa necessità di approfondire la normativa contenuta nel Titolo VI del Codice della crisi e dell’insolvenza (dall’art. 284 all’art. 292, oltre che nell’art. 2, in cui viene data una definizione di “gruppo di imprese”), è certamente connesso alle grandi opportunità professionali che la ridefinizione della norma ha generato.
Le competenze da acquisire non si riferiscono solo alle procedure concorsuali di gruppo, ma sono volte a fornire indicazioni per indagare le dinamiche relazionali tra diverse società appartenenti al medesimo gruppo, sia dal punto di vista finanziario che dal punto di vista commerciale, al fine di individuare le principali fattispecie di reato. Entrano quindi in gioco concetti rilevanti, e non così diffusamente conosciuti, quali “direzione e coordinamento” e “vantaggi compensativi”.
Nel corso del Convegno, con l’aiuto anche della recente giurisprudenza, viene inoltre trattato il tema del gruppo di fatto, e si delinea il tema della supersocietà di fatto e di holding occulta riconducibile al singolo imprenditore o a un gruppo di imprenditori non costituiti in società. Tutto ciò confrontandosi con materie in costante evoluzione, e che con ogni probabilità, a seguito dell’applicazione concreta del D.Lgs. n. 14/2019, non mancheranno di suscitare ulteriori problematiche da affrontare e risolvere.
Gli argomenti trattati sono supportati da un approfondito materiale di studio, curato dai componenti della Commissione di studio dell’UNGDCEC Diritto della Crisi, il suo Presidente Francesco Puccio, il delegato e codelegato della Giunta nazionale UNGDCEC, Giovanni Rubin e Matteo De Lise, nonché dai membri del C.D.A. della Fondazione Centro Studi UNGDCEC Marco Anesa, Paolo Florio, Valerio Garozzo e Alberto Vacca e la Presidente della Fondazione, Raffaella Messina.
Sullo stesso argomento:Competenze e specializzazioni professionaliGruppi di società
Quali strumenti e normative sono stati introdotti dal Codice della crisi?
Il Codice della crisi ha introdotto nuovi strumenti e nuove procedure, argomenti e normative.
Perché è importante conoscere a fondo il Codice della crisi?
È necessario conoscere a fondo e saper applicare il Codice della crisi non solo per il rispetto della norma, ma anche per migliorare la formazione professionale e maturare competenze realmente spendibili in un mondo competitivo.
Quali opportunità offre la conoscenza del Codice della crisi ai giovani professionisti?
La conoscenza del Codice della crisi offre opportunità per una riconversione dell’attività del Commercialista verso ruoli che rendano giustizia alla professionalità acquisita negli anni di studi compiuti.
Perché è importanti focalizzare l’attenzione sulla crisi nei gruppi societari?
È importante perché il report ISTAT 2018 ha rilevato un'importante evoluzione dell'aggregazione delle società in forme associative, con un numero significativo di imprese organizzate in strutture di gruppo.
Quali competenze sono richieste per affrontare la crisi nei gruppi societari?
Per affrontare la crisi nei gruppi societari sono richieste competenze di alto livello, comprensione dei meccanismi economici e societari, e confronto con una normativa disorganica ed in continua evoluzione.