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DICHIARAZIONI

Dichiarazione precompilata: quando la trasmissione dati non è normata

di Sandra Pennacini | 23 Febbraio 2018
Dichiarazione precompilata: quando la trasmissione dati non è normata

La dichiarazione precompilata si fonda su una lunga serie di informazioni che i soggetti individuati dalla norma debbono obbligatoriamente trasmettere all’Agenzia delle Entrate.  È il caso, per citare qualche esempio, delle spese mediche trasmesse da medici e similari e dalle farmacie, così come gli istituiti di credito trasmettono le informazioni in merito ai pagamenti dei mutui, oppure le università i dati delle rette onorate dagli studenti. L’elencazione sarebbe lunga, e l’evoluzione della norma sta via via coinvolgendo un numero sempre maggiore di soggetti obbligati a trasmettere in via telematica le informazioni che, una volta elaborate dall’Agenzia delle Entrate, si tramuteranno in deduzioni o detrazioni ai fini IRPEF. Tuttavia, vi sono ancora delle situazioni non regolamentate nell’ambito di obblighi già esistenti, oppure nuove detrazioni per le quali ancora non è dato a sapere se, e come, dovranno trasmettersi i dati per la precompilata. Andiamo ad analizzare alcuni casi al fine di cercare di mitigare al massimo il rischio di trovarsi impreparati in futuro.

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Sintesi elaborata da MySolution IA:
La dichiarazione precompilata coinvolge sempre più soggetti, ma alcune detrazioni, come quelle per alimenti speciali e ausili DSA, presentano problemi di documentazione e trasmissione dati.