Prosegue il percorso a ostacoli chiamato superbonus 110 per cento. Da una parte, ci sono i contribuenti che non hanno centrato la scadenza del 30 settembre 2022 (SAL del 30 per cento per le abitazioni unifamiliari e gli immobili indipendenti), che si vedranno costretti a cambiare in corsa i loro piani, riconducendo i lavori effettuati dal 1° luglio 2022 ai bonus edilizi cd. “minori” (bonus ristrutturazioni al 50 per cento, ecobonus e sismabonus ordinari, ecc.). Per tutti gli altri, invece, resta la spada di Damocle della cessione a terzi della maxi detrazione, con gli istituti finanziari che si avvicinano in modo preoccupante alla saturazione dei plafond disponibili per l’acquisto dei crediti fiscali. Se Atene piange, quindi, Sparta certo non ride.
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