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ENTI SPORTIVI

Compensi lavoratori sportivi: nuovo trattamento tributario e previdenziale

Dal 2023 operativa la riforma degli enti sportivi e del lavoro sportivo

di Carla De Luca | 25 Ottobre 2022
Compensi lavoratori sportivi: nuovo trattamento tributario e previdenziale

Gli enti del Terzo settore che si occupano di sport sono chiamati a rivedere integralmente l’attuale assetto tributario e previdenziale dei compensi erogati ai lavoratori impiegati nelle attività sportive, in seguito all’entrata in vigore della riforma dello sport.

Gli ETS (ASD e le SSD) che corrispondono compensi nell’ambito di rapporti di collaborazione sportiva e/o amministrativo-gestionale ex art. 67, comma 1, lett. m), del TUIR, hanno l’obbligo di rilasciare ai percipienti la Certificazione Unica, anche nel caso in cui gli importi corrisposti rientrino nel limite di esenzione, fissato in euro 15.000 (innalzato da 10.000 euro, finora applicato).

Ai sensi del citato art. 67, comma 1, lett. m), del TUIR, sono considerati redditi diversi le indennità di trasferta, i rimborsi forfetari di spesa, i premi e i compensi percepiti nell’esercizio diretto di attività sportive dilettantistiche erogati dal CONI, dalle Federazioni sportive nazionali, dall’Unione nazionale per l’incremento delle razze equine (UNIRE), dagli enti di promozione sportiva e da qualunque organismo, comunque denominato, che persegue finalità dilettantistiche e che da essi sia riconosciuto.

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Sintesi elaborata da MySolution IA:
Gli enti del Terzo settore devono rivedere l'assetto tributario e previdenziale dei compensi sportivi, in seguito alla riforma dello sport. Nuove regole per Certificazione Unica e tassazione.