Sono diversi i casi in cui la disciplina fiscale richiama le disposizioni di cui al D.Lgs. 8 giugno 2001, n. 231. Sembra, in effetti, che il Modello 231/2001 possa essere considerato un presidio per la corretta applicazione di alcune discipline fiscali di favore. Tra queste, la cooperative compliance e alcune agevolazioni in materia di trasmissione telematica dei corrispettivi. Inoltre, l’adozione di un Modello 231/2001 potrebbe, nel prossimo futuro, essere conveniente anche in conseguenza dall’ampliamento dei reati presupposto, con l’aggiunta delle frodi IVA, per effetto del recepimento della “direttiva PIF” (Dir. CEE 5 luglio 2017, n. 2017/1371/UE) ad opera della legge di delegazione europea per il 2018 (legge 4 ottobre 2019, n. 117), nonché del delitto di dichiarazione fraudolenta mediante uso di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti, per effetto dell'art. 39 del D.L. 26 ottobre 2019, n. 124, in corso di conversione.
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