Circolare monografica
BILANCIO

Rilevazione e imputazione dell’avviamento nel bilancio d’esercizio

Iscrizione nell’attivo, valutazione della vita utile, ammortamento e aspetti contabili

di Annamaria Bettagno, Giancarlo Modolo | 12 Marzo 2019
Rilevazione e imputazione dell’avviamento nel bilancio d’esercizio

L’art. 2424 c.c., inerente allo schema dello stato patrimoniale, al punto B) I, oltre a prendere in considerazione le immobilizzazioni immateriali, tra cui, al n. 5), l’avviamento, pone in rilievo che l’impiego delle medesime si deve ritenere, come regola, limitato nel tempo, per cui devono risultare sistematicamente ammortizzate in ogni esercizio sociale in relazione con la loro residua possibilità di effettiva utilizzazione.
A norma dell’art. 2425 c.c., gli ammortamenti devono essere iscritti nel conto economico alla voce “B) 10) a) ammortamento delle immobilizzazioni immateriali”, mentre complessivamente devono essere dedotti direttamente dai valori originari dei beni, a cui gli ammortamenti si riferiscono, ed esplicitati nella nota integrativa, mentre non è previsto e, quindi, non è consentito effettuare accantonamenti a fondi rischi in vista di svalutazioni al mero fine di costituire vere e proprie riserve in contrasto con il principio generale della chiarezza e della rappresentazione veritiera e corretta dei dati e delle informazioni del bilancio d’esercizio.

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Sintesi elaborata da MySolution IA:
Il testo tratta dell'avviamento aziendale, individuandolo come la capacità di un'impresa di produrre utili superiori a quelli ordinari, derivanti da fattori specifici o incrementi di valore. Vengono anche trattati l'iscrizione nell'attivo, la valutazione e l'ammortamento.