Non è raro imbattersi in società di persone, s.n.c. o s.a.s., prive del requisito della pluralità dei soci, previsto dal nostro ordinamento. Ciò accade per semplice inerzia, ma ancora più spesso per l’impossibilità di cessare l’attività, per l’impossibilità di affrontare i costi dell’assegnazione degli immobili o, ancora, per l’impossibilità di vendere i cespiti. Tutte ragioni valide, che spesso fanno propendere il socio “superstite” per la gestione della società in attesa di eventi futuri.
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