Le nuove disposizioni che sono state introdotte con il decreto legislativo 15 giugno 2015, n. 81, hanno modificato anche la disciplina del contratto di lavoro subordinato a tempo determinato, prima contenuta nel D.Lgs. n. 368/2001, che pure aveva subito numerose modifiche nel corso degli ultimi anni. Ulteriori modifiche sono state introdotte dal D.L. 12 luglio 2018, n. 87 (convertito in legge, con modificazioni, dalla legge 9 agosto 2018, n. 96), con effetto dal 14 luglio 2018, dalla legge 30 dicembre 2018, n. 145 (legge di bilancio 2019), dal D.L. 28 giugno 2019, n. 59 (convertito in legge, con modificazioni, dalla legge 8 agosto 2019, n. 81) e dal D.L. 4 maggio 2023, n. 48 (convertito in legge, con modificazioni, dalla legge 3 luglio 2023, n. 85). Analizziamo quindi la disciplina vigente per quanto concerne i lavoratori che siano stati collocati in mobilità e alcune altre specifiche ipotesi di rapporto a tempo determinato, alla luce delle precisazioni fornite dal Ministero del lavoro con la circolare 31 ottobre 2018, n. 17.
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