Gli articoli dal 5 al 10 del Decreto Flussi introducono protezioni per chi subisce caporalato; in particolare, si riconoscono permessi di soggiorno di 6 mesi, rinnovabili, alle vittime di intermediazione illecita e sfruttamento. Per i lavoratori titolari di un permesso per casi speciali che hanno contribuito all’emersione dei casi di sfruttamento lavorativo, nonché ai loro parenti e affini entro il secondo grado, sarà possibile essere ammessi a misure di assistenza, finalizzate alla formazione e all’inserimento sociale e lavorativo, compreso l’assegno di inclusione. I lavoratori che collaborano per far emergere i reati e individuare i responsabili sono anche ammessi al patrocinio a spese dello Stato. Per gli sfruttatori le pene pecuniarie diventano più severe: l’importo massimo sale da 50mila a 60mila euro.
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