Fisco: Maurizio Leo, tregua non è condono, tavolo con Agenzia delle Entrate

1.132 miliardi di cartelle da smaltire con una rottamazione alla "vecchia maniera"
La tregua fiscale, voluta dal Governo "non è un condono": parola del viceministro dell'Economia Maurizio Leo che, intervenendo al convegno dell'Int (Istituto nazionale tributaristi), tenutosi a Roma il 23 novembre 2022, ricorda il dato dei "1.132 miliardi di cartelle," di cui secondo la Corte dei Conti solo il 6-7% può esser riscosso "un "magazzino", ha scandito, che "bisogna smaltire".
Per Leo, poi, il direttore dell'Agenzia delle Entrate Ernesto Maria Ruffini "è persona di buonsenso" e, poiché è necessario recuperare quel buon rapporto fra fisco e contribuenti, "una delle cose che mi preme fare è riunire tutti i direttori regionali dell'Agenzia delle Entrate, con Ruffini", lanciando un messaggio che vada in questa direzione: "Ho fiducia in voi e nei contribuenti, se ci sono situazioni patologiche dobbiamo colpire senza pietà", ma, conclude Leo, "dobbiamo ascoltare i professionisti e avviare" in campo fiscale "un approccio diverso".
Verrà messa in campo una rottamazione delle cartelle vecchia maniera. Tra le novità presentate a Palazzo Chigi in conferenza stampa dal viceministro all’Economia con delega alle Finanze, Maurizio Leo, vi è anche quella delle:
- cartelle notificate fino al 30 giugno 2022 superiori ai 1.000 euro: per esse sarà dovuta soltanto l’imposta, da versare rateizzata anche in 5 anni e senza alcuna maggiorazione, come quella ipotizzata inizialmente del 5%, a titolo di sanzioni e interessi;
- per le cartelle sotto i 1.000 euro, invece, resta confermato lo stralcio per tutte quelle consegnate all’agente della riscossione dal 2010 al 31 dicembre 2015. Va ricordato che le cartelle sotto i 1.000 euro, notificate dopo dal 1° gennaio 2016, escluse dallo stralcio, possono comunque essere cancellate pagando soltanto l’imposta.
Per gli accertamenti con adesione si potranno effettuare cinque versamenti rateizzati in 5 anni e una sanzione ridotta del 5%.
Sanzione che potrebbe essere ulteriormente tagliata al 3% per chi ha ricevuto un avviso bonario. In questo caso oltre alla sanzione al 3%, il pagamento potrebbe essere diluito in due anni.
A completare la tregua fiscale c’è, infine, la chiusura agevolata delle liti pendenti: c’è la possibilità di chiudere le cause in corso con il Fisco pagando un forfait graduato a seconda del grado di giudizio della lite.
Si tratta del versamento del:
- 40% del valore in caso di soccombenza dell’amministrazione finanziaria in primo grado
- 15% del valore complessivo nel caso in cui il contribuente è vincente in secondo grado
- 90% e si può rinunciare direttamente alla lite con il Fisco.
Un potenziamento della conciliazione giudiziale con cui il contribuente può chiedere un contraddittorio con la controparte e trovare un accordo. Su quella somma concordata con l’amministrazione vi è la possibilità di chiudere il contenzioso versando il 5% di sanzioni e rateizzando i pagamenti fino a 5 anni.
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